ABUSÒ DI GIOVANE CON DISTURBI: SACERDOTE CONDANNATO A 4 ANNI E 4 MESI
Aprile 24, 2021Giada Vitale assieme all’Avvocato Francesco Stefani, racconta in TV gli ultimi sviluppi del caso
Maggio 1, 2021Terzo attentato contro la donna, l’ordigno non è esploso . In passato vennero lanciate due molotov contro la sua villa
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Un tubo con dentro più di mezzo chilo di polvere pirica sotto la propria auto, che poteva fare il botto. Un altro risveglio da incubo per l’imprenditrice di Lastra a Signa Lucia Bencini, 54 anni, vittima del terzo ’avvertimento’, nel giro di pochi mesi: mesi addietro, oltre il cancello dell’abitazione in cui la donna, sorella dell’ex senatrice Cinque Stelle Alessandra, vive con marito e due figli. L’ordigno artigianale, fortunatamente non è esploso. Nel giardino della villetta, c’era la macchina dell’imprenditrice. Per rimuovere il tubo, sono intervenuti i carabinieri, anche con gli artificieri. Gli investigatori hanno acquisito le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della casa. Bencini, assistita dall’avvocato Francesco Stefani, è stata poi sentita dai militari di Borgognissanti. L’ipotesi più accreditata, è quella di dissapori nei suoi confronti sorti nell’ambito professionale della donna, che è titolare di un’attività nella zona industriale del paese.
Qualcuno ce l’ha con lei, l’ha presa di mira: è la terza volta che le accade un episodio simile. Il 23 gennaio scorso una molotov fu lanciata contro la villetta dell’imprenditrice, incendiando il piano terra. Circa un anno fa poi contro l’abitazione era stata lanciata un’altra bottiglia incendiaria, che aveva colpito e distrutto l’auto di famiglia.
Nell’episodio di gennaio, un impianto di videosorveglianza ha registrato un uomo, dal volto travisato da una mascherina, forse con una tuta ignifuga indosso (ma le immagini non sono chiarissime), che accende la bomba molotov e la scaglia oltre il cancello . Il marito, svegliato dal boato, era subito sceso a vedere. Con gli estintori ha domato le fiamme, ma i danni sono stati ugualmente ingenti.
Utili alle indagini potrebbero i filmati dell’impianto del vicino di casa dell’imprenditrice: potrebbero aver ripreso altri dettagli per risalire all’’attentatore’, che gli inquirenti a questo punto sospettano sia sempre il solito: con che macchina si muoveva, in che direzione è scappato.
La stessa mattina dell’esplosione della molotov, esattamente alle 5.02, una macchina è passata davanti alla vila dell’imprenditrice e circa 40 secondi dopo il lancio della bomba incendiaria, è stato registrato il passaggio di una macchina che si allontanava. Era quella del malintenzionato? Molto probabile, considerato anche con il lockdown molti spostamenti erano limitati e a quell’ora di persone in giro non ce n’erano molte.
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