Condannati a un anno di reclusione in abbreviato, pena sospesa, Andrea Chesi, 61 anni, e il figlio Yuri, 24, finiti a processo nell’ambito di un’inchiesta della procura di Firenze relativa a un presunto gruppo di estremisti di destra attivo in provincia di Siena.
Padre e figlio, difesi dall’avvocato Francesco Stefani, sono stati condannati per la detenzione di polvere da sparo, cartucce e una spoletta di una bomba di mortaio. Assolti perché il fatto non sussiste dall’accusa di aver detenuto esplosivo con l’aggravante della finalità del terrorismo. Caduta anche l’accusa di istigazione a delinquere che era contestata al solo Andrea Chesi.