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FIRENZE, CONDANNATO STALKER CONDOMINIALE. I VICINI: «CAMBIAMO CASA PER PAURA»

 

Negli anni l’uomo ha collezionato due sentenze di colpevolezza

 

FIRENZE. Avrebbe reso la vita dei suoi vicini un inferno. Quasi ogni notte li avrebbe svegliati di soprassalto, sbattendo sui muri, sui pavimenti e gridando al loro indirizzo frasi ingiuriose. E non si sarebbe fermato neppure davanti a una condanna e per stalking, con sentenza di primo grado a otto mesi di reclusione. Ieri l’uomo, un sessantanovenne italiano, è stato condannato una seconda volta per aver continuato a perseguitare i suoi vicini. Un anno di reclusione e 5.000 euro di risarcimento alle vittime, parti civili nel processo con rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Si tratta di una famiglia con due bimbe piccole, che vive i n una casa di edilizia residenziale pubblica alla periferia nord di Firenze. Per loro l’incubo non è finito. Da come si è comportato in passato infatti è difficile pensare che il sessantanovenne, difeso dall’avvocato Marco Bini, possa decidere di cambiare il suo comportamento. Con le due condanne ha cumulato un totale di un anno e otto mesi senza il beneficio della sospensione della pena, ma quasi certamente farà richiesta di una pena alternativa e presenterà appello. «Chiedo che i responsabili di Casa spa trovino un alloggio con estrema urgenza per la famiglia che rappresento – afferma l’avvocato Francesco Stefani, che assiste le parti civili – in quanto sono esposti a continue condotte delittuose da parte del vicino e per questo temo che possano rischiare per la loro incolumità».

Secondo il capo d’imputazione, la famiglia, comprese le due bimbe piccole, vivrebbe in un vero e proprio stato di quotidiano terrore. L’uomo, si legge, «cagionava» alle due bimbe e ai loro genitori «un perdurante stato di ansia e di paura e ingenerava negli stessi il fondato timore per la propria incolumità, nonché li costringeva a modificare le proprie abitudini di vita impedendo loro di dormire, costringendoli a non andare in bagno di notte, a giocare silenziosamente le minori in casa di giorno per non farlo irritare e provocare le sue reazioni violente». Tanche che le due bimbe sono arrivate addirittura a dormire con i genitori per paura di questi episodi.

Per infastidire i vicini il sessantanovenne, stando a quanto riportato nelle accuse mosse nel primo processo a suo carico, sarebbe arrivato anche a sistemare una radi vicino al soffitto la famiglia abita al piano di sopra), per poi accenderla e lasciare la musica a tutto volume per ore, anche quando era fuori di casa. Le vittime sarebbero arrivate ad aver paura a uscire di casa, temendo di incontrarlo nelle scale condominiali. L’uomo agirebbe così per ripicca, lamentandosi a sua volta dei rumori prodotti dalla famiglia.

fonte: Il Tirreno

 

 

 

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